domenica 30 novembre 2014

CLAUDIO VALENTE e ANDREA MONTESANTI - MONDADORI MULTICENTER, MILANO




Presentazione del libro "QUELLE CAPANNE CHIAMATE ROMA"
 di
Claudio Valente e Andrea Montesanti
 
Venerdì 5 dicembre 2014

ORE 18,30 sala eventi del MONDADORI MULTICENTER
Piazza del Duomo,1   MILANO


Presenterà Alessandro Brizi

740 a.C. In un piccolo regno di contadini e pastori, Sesto, da poco capo del suo gruppo, inizia una giornata di lavoro. Non sa che il destino gli sta per riservare una serie di enigmatici e per certi aspetti dolorosi eventi. Uno di questi sarà l'incontro-scontro con Romolo, il benedetto dagli dei; un re tanto spregiudicato in battaglia, quanto arguto in politica. Egli ha creato una compagine amalgamando popoli ed imponendo, anche con la forza, il suo disegno politico. Sullo sfondo di trame e spargimenti di sangue, il giovane Fabio diverrà partecipe di una lotta tra realtà configgenti eppure destinate, un giorno, a convergere l'una verso l'altra. Da un lato un mucchio di capanne arroccate su un'altura, avamposto spavaldo delle genti latine; dall'altro gli infidi vicini Etruschi. In gioco c'è la stessa sopravvivenza dei Romani e saranno proprio quei contadini e pastori che con il loro coraggio determineranno il destino di "quelle capanne chiamate Roma".

 



Il libro, che vorrebbe essere il primo di una trilogia ambientata nella Roma arcaica, narra di avvenimenti accaduti intorno al 740 a.C. poco dopo la fondazione di Roma, basati e ricostruiti attraverso le fonti storiche sull’epoca.

Il lettore viene portato gradatamente in un’epoca poco conosciuta nella quale Roma è una fredda realtà di capanne e paludi in cui le persone si contendono le poche risorse disponibili attraverso razzie ed efferatezze. Gli autori in tal senso hanno inteso porre in essere un deciso contrasto, anche visivo, con lo stereotipo di Roma antica quale culla della civiltà.

Questa città, ancora tribale e primitiva, si è dotata di alcune istituzioni e, tramite guerre di confine, si è espansa fino ad assorbire piccole comunità vicine.

Tuttavia l’operato del re, Romolo, è criticato soprattutto da molti dei nobili, che cospireranno contro costui, perché dopo le sue vittorie, al posto di uccidere o rendere schiavi i vinti, ha concesso loro di abitare a Roma, donando addirittura terre di altri cittadini.

Tale scontro porterà molti anni dopo (non in questo libro) all’assassinio del re da parte dei senatori. La cospirazione dei senatori, che inizia invece nel corso nostro testo, è effettivamente una delle ipotesi degli storici (anche dell’epoca) sulla morte di Romolo.

Oltre a tali vicende di cospirazioni, il re, che dopo molte conquiste vorrebbe soltanto consolidare il potere di Roma, sarà costretto anche a dover affrontare le razzie e la seguente guerra contro Fidene, una città molto potente e soprattutto alleata del gigante etrusco di Veio.
Le vicende sono narrate attraverso il punto di vista (ma comunque in terza persona) di alcuni personaggi. Il principale di questi è Sesto un giovane nobile di una famiglia indigena dei luoghi, i Fabi.



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