mercoledì 30 dicembre 2015

MARCEL DUCHAMP - DADA E NEODADA - ASCONA (SVIZZERA) 2016


MARCEL DUCHAMP – DADA E NEODADA




ASCONA (SVIZZERA) - MUSEO COMUNALE D’ARTE MODERNA
(via Borgo 34)
27 marzo – 26 giugno 2016

L’esposizione, organizzata in collaborazione con lo Staatliches Museum di Schwerin (Germania), rientra nel novero delle celebrazioni svizzere, per il 100° anniversario dalla nascita del movimento Dada, fondato a Zurigo nel 1916.
La rassegna presenta una selezione delle più importanti ed emblematiche opere di Marcel Duchamp, affiancate a quelle dei maggiori esponenti di Fluxus.

 Nel 2016, la Svizzera festeggia il 100° anniversario del movimento Dada, fondato a Zurigo nell’ormai leggendario Cabaret Voltaire. Nel 1916, reagendo agli eventi della prima guerra mondiale, i dadaisti attaccarono i falsi valori del progresso borghese, le certezze e i sistemi costituiti, rompendo con ogni schema razionale. Anche in campo artistico, si adoperarono a demolire i canoni vigenti, sovvertendo le norme gerarchiche e le barriere fino ad allora esistenti tra letteratura, teatro, musica e belle arti.
Per celebrare il centenario, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona ospita, dal 27 marzo al 26 giugno 2016, la mostra Marcel Duchamp – Dada e Neodada, organizzata in collaborazione con lo Staatliches Museum di Schwerin che, per l’occasione, ha deciso di concedere in prestito le opere della sua prestigiosa collezione.
La rassegna presenta una selezione dei più importanti o emblematici lavori di Marcel Duchamp, personalità che ha avuto una grande influenza sulle avanguardie sviluppatesi tra le due guerre, fino a diventare il nuovo “Michelangelo dell’arte moderna”, precursore e ispiratore di gran parte dei movimenti che sono giunti fino ai nostri giorni: dalla Pop art all’arte concettuale, da Fluxus, alla Net e Mail art.
Il percorso espositivo ruoterà attorno alla famosa manipolazione della Gioconda di Leonardo da Vinci con barba e baffi - tra i ready-made più divertenti e dissacratori della produzione di Duchamp - trasformata in un ritratto dadaista. A essa si aggiungono altre creazioni altrettanto significative, dal celebre Nu descendant un escalier (1911/1937) ai primi ready-made come Il pettine (1916/1964), a quelli più tardi come i Tabliers de la blanchisseuse (Grembiuli della lavandaia) del 1959.
Accanto a queste opere si alternano le opere degli artisti di Fluxus, un movimento neodadaista costituitosi nel 1962 ma già operante sul finire degli anni 1950, anche grazie all’intermediazione di Duchamp. La mostra riunisce 11 adepti del gruppo, dal suo promotore Georges Maciunas, qui rappresentato con la serigrafia Stomac Anatomy Apron, a Nam June Paik, Ben Patterson, Dick Higgins, Philip Corner, Daniel Spoerri, Ben Vautier, e altri.
Come già per Duchamp, anche per gli esponenti di Fluxus il senso dell’umorismo e il gioco diventano strategie imprescindibili per intaccare schemi visivi e di pensiero consolidati dalla cultura e dal luogo comune: i loro lavori sconfinano in campi diversi dell’operare artistico, contaminandosi grazie all’eclettica fusione di più codici artistici. Caratteristiche che si manifestano in modo particolarmente evidente in Al Hansen (pioniere della performance e dell’happening art), nella sua nota serie di collage ispirati all’immagine di Venere, come la Streichholz Venus del 1992, composta da fiammiferi, o la Zoo Venus del 1995, realizzata con un assemblaggio di animaletti in plastica. Così il Fluxus Altar di Geoffrey Hendricks associa alle sue immagini di cielo, apparentemente romantiche, oggetti e mobili installati nello spazio circostante. Anche le famose boîtes di Duchamp sono riprese in nuove varianti, nell’assemblaggio collettivo della Fluxus Virus Box (1992), nella scatola Autoritratto (1986) di Emmet Williams e nelle Optimistic Box di Robert Filliou, a indicare quanto il pensiero e l’agire di Duchamp siano ancora vivi e attuali.






MARCEL DUCHAMP – DADA E NEODADA
Ascona (Svizzera), Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
27 marzo – 26 giugno 2016

Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 40;
museo@ascona.ch
http://www.museoascona.ch



lunedì 7 dicembre 2015

MAURO STACCIOLI - ARC#IVE, VOLUME 1:




MAURO STACCIOLI

ARC#IVE, VOLUME 1:

a cura di Lorenzo Respi

Museo d’Arte Contemporanea
Viale Padania 6 - 20851 Lissone (MB)

BALLATOIO LIVELLO 2 ~ 3
10 dicembre 2015 - 23 gennaio 2016

Impegnati nell’organizzazione, conserva-zione e aggiornamento sia delle opere sia dei documenti degli artisti, gli Archivi svolgono un importante ruolo nel sistema dell'arte. Fondamentali non soltanto per la loro funzione di catalogazione, tutela e promozione artistica, gli Archivi incentivano ricerche a fini di studio o di pubblicazione, impegnandosi altresì nella orga-nizzazione di seminari ed esposizioni. A conferma del ruolo e dell’attività da loro svolta, il MAC intende divulgare la cono-scenza di questi Archivi presso il grande pubblico. Il progetto, nato da un’idea di Alberto Zanchetta, permetterà di consul-tare tutta una selezione di documenti, carteggi, foto, cataloghi o “ephemera” afferenti a un particolare periodo o evento connesso alla vita di un artista. La disponibilità di questo materiale non costituirà quindi un semplice corollario all’interno di un percorso espositivo ma diventerà esso stesso il perno di una serie di mostre che si protrarranno nel corso dell’anno.
La rassegna si apre con un primo ciclo di quattro esposizioni, a cura di Lorenzo Respi e Simona Santini, e organizzato da All Around Art. Inaugura il percorso la mostra dedicata all’Archivio Mauro Stac-cioli.
Riconosciuto a livello internazionale co-me uno tra i più importanti scultori del secondo Novecento, Mauro Staccioli è professionalmente ancora attivo. Volter-rano di nascita e milanese d’adozione, ha iniziato il suo percorso alla fine degli anni Sessanta, concentrandosi su una coerente e instancabile ricerca nella realizzazione di installazioni scultoree site specific.
Presente all’interno delle più importanti rassegne internazionali di scultura, vanta la realizzazione di una lunga serie di sculture-intervento tra Italia, Stati Uniti, Corea, Germania e Belgio, passando per Israele, Taiwan, Puerto Rico, Ecuador, Portogallo. Chiamato a confrontarsi con i centri urbani e con i più suggestivi pae-saggi naturali, Staccioli realizza opere che – dopo un lungo percorso di ricerca formale – intrecciano un fecondo dialogo con l’ambiente.
L’Archivio che cura, tutela e promuove il suo lavoro è nato nel 2012 e ha sede pres-so la Galleria Il Ponte di Firenze, che da anni segue l’attività dell’artista. Il princi-pale compito dell’Archivio è di conservare i documenti relativi al lavoro di Staccioli: dalla corrispondenza ai disegni, dai cata-loghi ai ritagli stampa, dalle fotografie delle opere alle maquette dei progetti rea-lizzati oppure mai conclusi. La mostra al Museo di Lissone presenta un’accurata selezione di materiali originali, per la maggior parte inediti, tra cui i primi schizzi per la realizzazione del “Muro”, eretto alla Biennale di Venezia del 1978, e l’invito a partecipare al Simposio di Scul-tura organizzato in occasione delle Olim-piadi di Seul del 1988 (firmato da Pierre Restany sulla carta intestata dei giochi olimpici); taccuini personali e altre foto-grafie raccontano invece gli incontri e le frequentazioni dello stesso Staccioli.
L’esposizione al Mac è un’occasione per spiare dal “buco della serratura” e cono-scere aspetti poco noti della vita perso-nale e professionale di un grande artista del nostro tempo.




www.museolissone.it
museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 – 039 2145174

 Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h 16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19