sabato 24 settembre 2016

EMILIO SCANAVINO - Lissone (MB) - Museo di Arte Contemporanea


ARC#IVE, VOLUME 4: EMILIO SCANAVINO 




Lissone (MB) - Museo di Arte Contemporanea

 Sabato 24 Settembre 2016 - Domenica 27 Novembre 2016

 A CURA DI LORENZO RESPI
e ALBERTO ZANCHETTA

 BALLATOIO LIVELLO 1 ~ 2
24 settembre - 27 novembre 2016
INAUGURAZIONE
sabato 24 settembre ore 18:30

 Impegnati nell’organizzazione, conserva-zione e aggiornamento sia delle opere sia dei documenti degli artisti, gli Archivi svolgono un importante ruolo nel sistema dell'arte. Fondamentali non soltanto per la loro funzione di catalogazione, tutela e promozione artistica, gli Archivi incentivano ricerche a fini di studio o di pubblicazione, impegnandosi altresì nella organizzazione di seminari ed esposizioni. A conferma del ruolo e dell’attività da loro svolta, il MAC intende divulgare la conoscenza di questi Archivi presso il grande pubblico. Il progetto, nato da un’idea di Alberto Zanchetta, permetterà di consultare tutta una selezione di documenti, carteggi, foto, cataloghi o “ephemera” afferenti a un particolare periodo o evento connesso alla vita di un artista. La disponibilità di questo materiale non costituirà quindi un semplice corollario all’interno di un percorso espositivo ma diventerà esso stesso il perno di una serie di mostre che si protrarranno nel corso dell’anno.
La rassegna, che si è aperta con un focus dedicato agli archivi di Mauro Staccioli, Gabriele Devecchi e Emilio Isgrò, continua il suo percorso espositivo incentrando questa quarta tappa ai documenti con-servati presso l’Archivio Emilio Scanavino, scelta che si inserisce a pieno titolo nelle celebrazioni del settantesimo anniversario del Premio Lissone. L’artista ponentino [Genova, 1922 ~ Milano, 1986], tra gli esponenti di punta della pittura in-formale europea, vanta infatti importanti trascorsi con la cittadina briantea. Due sue opere figurano nelle collezioni permanenti del MAC, la prima delle quali risale al X Premio Lissone; si tratta di uno dei sette premi acquisto per la Giovane Pittura Internazionale assegnato a Scanavino in base ai voti espressi dalla commissione che era stata presieduta da Georg Schmidt, allora direttore del Kunstmuseum di Basilea. Il quadro premiato, dal titolo Ecce Homo, sarà ricordato da Enrico Crispolti come un’opera nodale dell’artista. Due edizioni più tardi, verrà conferito a Scanavino un altro premio acquisto per Frammenti, un piccolo dipinto in cui possiamo ritrovare ancora una volta quella tensione – tipica dell’artista – che mette in relazione l’universale con l’individuale, in modo vertiginoso.
Oltre ad ammirare le opere che dall’inizio di quest’anno sono state allestiste nella sala Meloni, lo spettatore potrà comprendere più a fondo le pulsioni che vi si cela-no all’interno in quanto sarà coadiuvato dallo sfoglio di alcuni documenti che mettono in evidenza i valori pittorici e ontologici perseguiti da Scanavino. Non v’è dubbio che l’intensità della sua ricerca ne abbia fatto un protagonista dell’arte italiana, ma soprattutto un testimone dell’uomo; a testimoniarlo è l’Ecce Homo con-servato a Lissone, ove la “maschera delle somiglianze” cede il posto a un segno nel quale vediamo incarnarsi l’uomo. Per tali ragioni il MAC di Lissone ne onora il ricordo, offrendo agli spettatori l’opportunità di approfondirne la poetica e la personalità.


 Frammenti, 1960


 


 Museo d’Arte Contemporanea
Viale Padania 6
20851 Lissone - MB

 BALLATOIO LIVELLO 1 ~ 2
24 settembre - 27 novembre 2016
Orari: Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19

INAUGURAZIONE
sabato 24 settembre ore 18:30

www.museolissone.it
museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 – 039 2145174



domenica 11 settembre 2016

PINO PINELLI - AL MULTIMEDIA ART MUSEUM (MAMM) DI MOSCA



PINO PINELLI. Materia. Frammento. Ombra

AL MULTIMEDIA ART MUSEUM (MAMM) DI MOSCA

 Mercoledì 21 Settembre 2016 - 23 Ottobre 2016


L’esposizione presenta nove opere cardine della ricerca dell’artista siciliano, interprete di maggior rilievo dell’Arte Analitica.

 Dal 21 settembre al 23 ottobre, il MAMM - Multimedia Art Museum di Mosca ospita la prima esposizione personale in Russia di Pino Pinelli (Catania, 1938), tra i maggiori esponenti dell’arte italiana del dopoguerra e interprete principe dell’Arte Analitica.
L’esposizione, dal titolo Materia. Frammento. Ombra, curata da Olga Sviblova, direttrice del MAMM, e Francesca Pini, si avvale della direzione artistica del progetto di Piero Mascitti ed è promossa dall’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, in collaborazione con l’Archivio Pino Pinelli e le gallerie Claudio Poleschi Arte di Lucca e Dep Art di Milano, e presenta nove opere cardine della ricerca dell’artista siciliano, particolarmente rappresentative della sua cifra espressiva.

 “La rassegna - osserva Olga Strada, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Mosca - inaugura la stagione delle esposizioni che l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca intende realizzare per raccontare al pubblico moscovita gli anni della fervida sperimentazione artistica sorta in Italia nel dopoguerra”.
 Gli anni Settanta in Italia hanno assistito alla nascita di una vera e propria rivoluzione stilistica. Gli artisti avvertirono il limite del quadro, inteso come insieme di tela e cornice: le superfici videro così la comparsa di estroflessioni, come nel caso di Bonalumi e Castellani; di tagli, come in Lucio Fontana.
Dal canto suo, Pino Pinelli, che nasce pittore utilizzando i classici mezzi del mestiere, respirò la temperie culturale di quel periodo e giunse alla “disseminazione” - per utilizzare un termine proprio dell’arte di Pinelli - ovvero frammentando l’oggetto quadro negli elementi che lo compongono (tela e telaio) e coinvolgendo in questo processo l’elemento estraneo al quadro stesso: la parete che, perdendo la sua condizione di neutralità, ne diventa coprotagonista capace di accogliere elementi di colore puro, declinati in forme ora corrucciate, ora raggrumate, ora lineari e asciutte, ora a frattali e libere, raccolte in genere in un percorso leggermente arcuato, quasi a voler imitare il gesto del seminatore.
Accompagna la mostra un catalogo trilingue (italiano, inglese, russo) Silvana editoriale, con testi delle curatrici, di Marco Meneguzzo e un’antologia critica dagli anni ’70 ai nostri giorni.

 Pino Pinelli. Note biografiche

 Pino Pinelli nasce a Catania nel 1938, dove compie gli studi artistici. Nel 1963 si trasferisce a Milano, dove tuttora vive e lavora, affascinato e attratto dal dibattito artistico di quegli anni, animato da figure quali Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani. Partecipa ai premi San Fedele e nel 1968 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Bergamini. Nei primi anni ’70 Pinelli avvia una fase di riflessione e di ricerca, in cui tenta di mettere a fuoco l’imprescindibile nesso fra tradizione e innovazione, con particolare attenzione alla superficie pittorica, alle vibrazioni della pittura. Nascono così i cicli delle “Topologie” e quelli dei “Monocromi”, la cui superficie comincia a essere mossa da sottile inquietudine, quasi che l’artista volesse restituire il respiro stesso della pittura. Queste esperienze lo fanno collocare nella tendenza che Filiberto Menna definì “pittura analitica”, anche se dal 1976 Pinelli riduce drasticamente la dimensione delle sue opere, che si vanno collocando nello spazio, accostate l’una all’altra, quasi che una deflagrazione avesse investito le sue grandi tele e avesse generato una disseminazione dei loro frammenti nello spazio: l’artista abbandona tela e telaio, attratto dal concetto stesso di pittura.

 Rompere il concetto di quadro in frammenti è l’atto “disperato” del pittore europeo che avverte il peso della storia, si sente schiacciato da questa enormità imprescindibile che è la coscienza di ciò che è stato prima: l’unico atto possibile è dunque quello di “pensare” la pittura più che di “farla”. Gli artisti italiani non possono avere l’atteggiamento dell’artista americano che, giorno dopo giorno, si deve creare e ritagliare la propria storia; ma per l’artista che vive nella terra di Piero della Francesca, di Masaccio e che avverte il peso della Storia dell’Arte, l’unico atteggiamento possibile è quello di “caricare” la pittura di un nuovo senso.

 Nell’opera il “rettangolo tagliato” la parete diventa protagonista in quanto perde la sua condizione di neutralità creando un tutt’uno con il lavoro, mentre nei lavori costituiti da più elementi pittorici questi si moltiplicano e migrano seguendo un percorso prestabilito, leggermente ad arco, quasi a voler mimare il gesto del seminatore, dando così luogo alla disseminazione.

 Al di là delle etichette di “pittura analitica”, le opere di Pinelli sono corpi inquieti di pittura in cammino nello spazio, fluttuanti e migranti in piccole o grandi formazioni, fatte di materiali che recano impressi i segni di un’ansiosa duttilità, e che esaltano la fisicità tattile e la felicità visiva di un colore pulsante di vibrazioni luminose.


 
Pittura GR, 1976, acrilico su flanella non preparata;
 dimensioni: diagonale 41 x h. 5 x profondità 4 cm per 7 elementi


 
 Pittura R 1986, tecnica mista, disseminazione di 7 elementi (dettaglio)


 
Pittura GR, 1976, acrilico su flanella non preparata, cm 16 x 20 (4 elementi)
 

 
 Pittura R, 1973, acrilico su tela, 73x 92 cm per 2 elementi
 
 


 PINO PINELLI. Materia. Frammento. Ombra

Mosca, MAMM - Multimedia Art Museum (Ostozhenka st.,16)

 21 settembre - 23 ottobre 2016

Orari: martedì-domenica, 12.00-21.00. Lunedì chiuso
Ingresso: 500 rubli

Informazioni: www.mamm-mdf.ru; www.iicmosca.esteri.it